lunedì 28 aprile 2008

Tra frico e bacchette

Sono di ritorno da un piacevolissimo weekend in terra friulana. Il tempo per visitare la provincia di Udine è stato poco in quanto le giornate sono stati quasi completamente occupate dalla visione dei film dell'Udine Far East Film Festival (per un breve resoconto dei film che ho visto, cliccate qui).

E anche il tempo per girare di trattoria in trattoria è stato veramente poco. Abbiamo provato il ristorante dell'agriturismo in cui abbiamo soggiornato e la suggestiva Osteria al Cappello. Immancabile nei menu di qualsiasi trattoria, ristorante o bar è il frico, spesso accompagnato con delle fettine di polenta:


Ispirata dalla scoperta della mitica Radio Onde Frulane, completamente in lingua friulana, ho pensato di riportare la ricetta nella "versione" originale:

400g di patatis farinosîs 400 gr di patate farinose
200g di formadi di chel di latarie o Montâs (miscliçât, un pôc fresc e un pôc plui vecjo): al so puest si po doprâ un altri formadi di malghe di preference di chei a paste cuete. La robe di tignî di cont e je che il formadi nol fasedi il fîl cuant che al si disfe (la mozarele, il emmenthaler o pareli no van ben, ma ad esempli o podês meti un pôc di formadi vecjo o parmigjan) 200 gr di formaggio Montasio o simile (un po' fresco e un po' stagionato); potete sostituirlo con un un altro formaggio, l'importante è che non faccia "il filo" quando si scioglie (non vanno bene formaggi come la mozzarella o l'emmental, mentre potete usare il parmigiano o un formaggio stagionato).
un fîl di vueli di ulive extravergine un filo di olio extravergine di oliva

Peladis lis patatis si lis taie a fetutis finis, (plui finis a son e mancul timp staran a cuei). Sbucciate le patate e tagliatele a fettine sottili (più sono sottili e prima cuoceranno). Si fasin rustî te fersorie intun fîl di vueli, cence cjariâ parcè che il formadi al è za gras di so. Mettetele a cuocere in una "fersorie"/padella con un filo d'olio. Dôs peraulis su la fersorie: larès benon la vecje padiele di fiâr, ma une buine che e no tache larà ben compagn, ancjemò miôr se fos tignude e doprade nome par chel, di fat al sarès miôr no lavâle ma netâle passantle cun cjarte che supe. Due parole sulla "fersorie": vanno bene le vecchie padelle di ferro, ma si possono usare anche le padelle antiaderenti (ancora meglio se si utilizza sempre la stessa padella, padella che non va lavata ma pulita con carta assorbente).
Cuant che lis patatis a son ben rustidis, si scomence a zontâ aghe taponantlis cuasi dal dut,, si va indenant a cuei, messedant di tant in tant e zontant aghe se al covente. Lis patatis a àn di disfâsi fruçantsi (i volarà une orute). Uhm... qui ho qualche problema con la traduzione... Se qualcuno volesse aiutarmi... Forse significa che quande le patate sono ben cotte si inizia a mescolare e a romperle (ci vorrà un'oretta). Mmm, non lo so :(
Infratant si prepare il formadi taiantlu a dadui e cuant che lis patatis a son cuetis lu si zonte a la preparazion. Intanto si taglia il formaggio a dadini e quando le patate sono ben cotte si unisce alla preparazione.
Si messede cuntune sedon di len fintant che nol si disfe e duncje si lasse cjapâ, spacant la fersorie par no lassâlu tacâ sul font. Si lascia fondere il formaggio sul fuoco, muovendo la padella in modo da non farlo attaccare. Daspò un cuart di ore, de bande sot al sarà ben rustît crustulint: si à cumò di voltâlu sot sore (tant che la fertaie), judantsi cuntun plat, miôr se prin al è stât scjaldât parcè che no tachi. Si va indenant a cuei di chê altre bande par altris dîs minûts simpri spacotant la fersorie. Dopo un quarto d'ora, si sarà formata una crosticina sul fondo del frico. Aiutandosi con un piatto, si gira il frico dall'altra parte e si fa cuocere per altri dieci minuti, sempre muovendo la padella.
P.S.: La traduzione è ad opera mia... ovvero di una piacentina che non sa neanche parlare il piacentino... figuratevi il friulano! Quindi prendetela con le pinze!! E se ci fosse un friulano dall'animo pio che volesse aiutarmi a sistemare la traduzione... :)
Ecco la traduzione completa! Ringrazio tantissimo Alberto!!!
400 gr di patate farinose,
200 gr di formaggio Montasio o di latteria (mischiato, un po' fresco e un po' stagionato); potete sostituirlo con un un altro formaggio di malga, l'importante è che non faccia "il filo" quando si scioglie (non vanno bene formaggi come la mozzarella o l'emmental, mentre potete usare il parmigiano o un formaggio stagionato).
Un filo di olio extravergine di oliva
Sbucciate le patate e tagliatele a fettine sottili (più sono sottili e prima cuoceranno). Mettetele a cuocere in una "fersorie"/padella con un filo d'olio, non troppo in quanto il formaggio è già grasso di suo. Due parole sulla "fersorie": vanno bene le vecchie padelle di ferro, ma si possono usare anche le padelle antiaderenti (ancora meglio se si utilizza sempre la stessa padella, padella che non va lavata ma pulita con carta assorbente).Quando le patate sono ben arrostite si inizia ad aggiungere acqua fino a corpirle del tutto, si continua a cuocere mescolando di tanto in tanto e aggiungendo acqua se serve. Le patate devono disfarsi (ci vorrà un'oretta).Intanto si taglia il formaggio a dadini e quando le patate sono ben cotte si unisce alla preparazione.Si mescola con un cucchiaio di legno fino a che il formaggio si fonde, muovendo la padella in modo da non farlo attaccare.Dopo un quarto d'ora, si sarà formata una crosticina sul fondo del frico. Aiutandosi con un piatto (meglio se scaldato così il frico non si attacca), si gira il frico dall'altra parte e si fa cuocere per altri dieci minuti, sempre muovendo la padella.

Saluti da Cat (qui in una delle piazze di Udine)

martedì 22 aprile 2008

A frittedda della signora Aiuppa



Le vicine di casa sono una risorsa culinaria non indifferente. Prima c'era Teresa, con la sua pastiera. Poi Enza, con la pizza. Poi la signora Vinci, con i fritti. Nel palazzo dove abito adesso, seppur popolato da famiglie giovani non c'è nessun via vai sui pianerottoli. Ho provato a bussare una volta alla porta di fronte alla mia. Io un piatto di chisolini, loro una fetta di pastiera. Finito lì. Per non innescare una catena di scambi dovuti e poco spontanei, questa volta ho gettato la spugna. Ma quanto mi piacerebbe vivere in un condominio conviviale...
Ma poi ci sono le vicine di mammà che sfornano e passano e "portalo ad assaggiare a tua figlia". E così l'altra sera ho riscaldato la frittedda della signora Aiuppa, ho aggiunto due uova simil-camicia (in realtà sono due uova cotte col guscio) un filo d'olio, una bella fetta di pane casereccio... Un attimo, a me le fave, i piselli... non è che piacciano particolarmente.... eppure questa frittedda è davvero ottima! Non ho la ricetta precisa precisa. La signora Aiuppa si è limitata a dirmi gli ingredienti, ma non le quantità (fave, piselli, bacelli delle fave, carciofi e finocchietto selvatico - quello dell'orto del marito. Poi si mette in una casseruola con un po' d'olio e si fa cuocere finché non è tutto ben cotto).

Tra le varie ricette che ho trovato in internet questa è quella che più si avvicina alla "mia" frittedda, anche perché l'ho presa sul sito del comune di origine della signora Aiuppa

Ingredienti per 4 persone
6 carciofi,
3 Kg di fave fresche,
1 Kg di piselli freschi,
olio extravergine di oliva,
sale, pepe q.b.,
menta (da aggiungere alla fine) o finocchietto selvatico (da aggiungere all'inizio)
cipolle.
(Nella mia c'erano anche i bacelli delle fave/piselli)

Preparazione

Pulire i carciofi dalle foglie esterne più dure, tagliarli in quattro parti e tagliare la parte superiore delle foglie per eliminare le spine.
Pulire fave e piselli.
In un tegame far rosolare con un po' d'olio la cipolla finemente tritata. Aggiungere fave, piselli e carciofi (e bacelli). Cuocere allungando con acqua calda. Una volta cotta far riposare e servire la frittella guarnita con la menta. La menta può essere sostituita con il finocchietto selvatico da aggiungere, però, all'inizio della cottura.

Cat

sabato 19 aprile 2008

Pane soffffficissimo con miele, salvia e pecorino


Grazie Robi per aver preparato questo pane sofffffficissimo!! E' così buono che io lo mangerei anche da solo! Ovviamente con i salumi è uno spettacolo. Che ne dici lo portiamo al picnic che faremo con tutta la ciurma appena fa un po' più caldino (ma ci conviene portare tutta la ciurma, o è meglio io e te da sole?? Ihihi...)? Devo ancora inaugurare la borsa da picnic che ho ricevuto per il compleanno! (messaggio per Claudietta: i miei scarponcini da trekking scalpitano!! Appena l'aria si fa più tiepida si parte per il lago Bino!).


Ingredienti
500 gr di farina
15 g di lievito di birra fresco,
60 g di pecorino toscano,
30 g di miele di acacia,
7-8 foglie di salvia tritate (volendo anche di più)
un cucchiaio di olio
un cucchiaio di zucchero

Preparazione
Impastate la farina con il lievito, l'olio, lo zucchero e 2,5 dl di acqua tiepida. Unite un cucchiaio di sale e lavorate l'impasto per 10 minuti .
Formate una palla , incidetela a croce e fatela lievitare per almeno un'ora.
Grattuggiate 60 gr di pecorino , incorporatelo all'impasto con la salvia e il miele; formate 2 cilindri uguali.
Intrecciate i 2 cilindri , trasferiteli su una placca foderata da forno, chiudeteli a ciambella e sigillatela. Fate lievitare la ciambella per 30 minuti coperta, poi cuocetela in forno a 200° per 30 minuti.


Cat

venerdì 18 aprile 2008

Grissini dell'ultimo minuto


Grissini ultra veloci: basta avere in frigo una confezione di pasta sfoglia!

Tagliate la pasta sfoglia a strisce, avvitatele un pochino su se stesse e cospargetele con semini di sesamo e/o di papavero. Infornatele (su carta forno) a circa 180° finché non si gonfiano e si colorano (meno di 15 minuti).

Cat

mercoledì 16 aprile 2008

Torta croccante di scarola


Questa meravigliosa torta salata l'ho liberamente "copiata" da Elisa: quando l'ho vista me ne sono innamorata subito e ho voluto rifarla.
Mi è piaciuta moltissimo l'idea di una torta croccante da farcire come si desidera, in particolar modo con delle verdure saltate.
In questo modo, ho scoperto la scarola, una verdura di cui credo di averne ignorato l'esistenza fino ad oggi....e ho scoperto che, saltata in padella, mi piace da morire!!!



Ingredienti per la pasta:
300 gr. di farina 0,
200 gr di semola di grano duro,
acqua tiepida q.b.,
50 ml di olio evo,
2 cucchiaini di sale.


Ingredienti per il ripieno:
2 cespi di scarola,
pomodorini secchi (6 o 7),
olive nere denocciolate q.b.,
capperi,
olio e.v.o.,
sale e pepe.


In una ciotola mischiate le farine con il sale, mescolare con l’olio e.v.o. e impastare energicamente con acqua aggiungendone un pò alla volta fino a formare un composto compatto, elastico e liscio. Formare una palla, coprirla con pellicola trasparente e metterla in frigo.
Lasciare riposare il tempo di preparare il ripieno.
Pulire e lavare le verdure. In una casseruola far scaldare un po’ d’olio aggiungere la verdura, i capperi, i pomodorini, le olive, il sale e il pepe e cuocere per circa mezz’ora.
Dividere l'impasto in 2 parti e stenderle con il matterello in 2 sfoglie, 1 più grande dell'altra, che servirà per foderare una teglia unta di olio lasciando i bordi alti, versare la verdura e coprire con l'altra sfoglia, chiudere bene i bordi, fare dei fori con una forchetta sulla superficie e ungerla di olio.
Cuocere in forno preriscaldato a 200° per circa 40 minuti.
giù

martedì 15 aprile 2008

Menù per la trattoria

Ecco il nostro menù per gli amici della trattoria!!! Auguri per il vostro primo anno di attività!!!

Per voi abbiamo pensato a un menù rustico, senza tanti fronzoli, ma genuino come voi!

Unica cautela: areate bene la cucina perché tra cipollotti, broccoli e verza... :))


Antipasto: Crostatine calde di tonno e cipollotti





Primo: Pasta chi vruoccoli arriminati

lunedì 14 aprile 2008

Chocolate chip muffins


Di muffins sono golosissima. Ho provato un sacco di ricette, ma questa le ha superate tutte. Tuki sei un mito, i tuoi dolci hanno sempre dell'incredibile!
Ho seguito alla lettera la sua ricetta: è stata una vera impresa trovare il golden syrup, ma appena l'ho trovato sono corsa a casa a cucinare...talmente di corsa che ho scordato di comprare i pirottini!!!
Confermo che sono velocissimi da fare e ricordo anch'io le precisazioni di Tuki per quanto riguarda la corretta esecuzione della ricetta: dividere gli ingredienti asciutti da quelli umidi ed unirli senza lavorare troppo l'impasto.
Per il resto...non esitate a farli!!!



Chocolate chip muffins

Per 12 muffins medi (80 ml)

Ingredienti:
375 g di farina autolievitante
50 g di zucchero di canna
190 g di gocce di cioccolato
125 g di burro fuso
60 ml di golden syrup
2 uova leggermente sbattute
250 ml di latte
un pizzico di sale


Preriscaldare il forno a 175°C.
Riunire tutti gli ingredienti asciutti (farina, zucchero, sale e cioccolato) in una terrina e mescolarli con cura; aggiungere tutti gli altri ingredienti e mescolare con un cucchiaio senza esagerare: il segreto per fare dei muffins perfetti sta proprio nel non mescolare troppo l’impasto, il quale non deve assolutamente risultare liscio ma piuttosto grumoso. Con l’aiuto di due cucchiai distribuire il composto negli appositi pirottini, riempiendoli poco più della metà; consiglio di posizionare i pirottini di carta all’interno degli appositi stampi per muffins.
Infornare e cuocere per circa 20 minuti, o fino a quando i muffins saranno belli gonfi e dorati in superficie. Sono buoni sia tiepidi che freddi e si possono congelare tranquillamente, al massimo per un mese.

Giù

sabato 12 aprile 2008

Calzone da rosticceria


Ogni volta che invito qualcuno a cena penso sempre: "possibile che tra le diecimila pagine di ricette non c'è la ricetta che stavo cercando? (e poi chissà quale ricetta stavo cercando...)". Nei casi di indecisione estrema, la pizza viene sempre in aiuto. Siamo in 5, 500 gr di farina per la ormai collaudatissima ricetta per la pizza e 500 gr di farina per la ricetta dei calzoni di Claudia di Scorza d'arancia. Questi calzoni sono davveri favolosi, ricordano quelli che si comprano in rosticceria (Nota per me: comprare dei fogli di carta paglia). E mentre i due impasti lievitano, mi dedico al dolce: torta della nonna e panna cotta con salsa di fragole (ahia, la panna cotta era orrenda: gomma insapore allo stato puro !). Grazie Katia, Marco e Icio per la serata!! A quando la rivincita a Risiko? ;)


Ingredienti per circa 10 calzoni

per l'impasto
550 g di farina manitoba
250 g di latte
50 g di strutto/burro
30 g circa di olio
40 g di zucchero
un cubetto di lievito di birra
1 uovo
10 g di sale


1 uovo da spennellare sui calzoni, semi di sesamo


Ripieno a piacere (passata di pomodoro, scamorza, prosciutto cotto...)


Preparazione

Sciogliete il lievito nel latte appena tiepido, in una ciotola mescolate la farina con lo zucchero e lo strutto/burro, lavorate a lungo per amalgamare bene. Aggiungere l'uovo continuando ad impastare, poi unite il latte con il lievito, il sale ed infine l'olio. Lavorate fino ad ottenere un impasto liscio, omogeneo ed elastico. Io ho usato la macchina del pane. Fate lievitare per almeno un'ora.

Trascorso questo tempo prendete l'impasto, lavoratelo per qualche minuto, poi dividetelo in piccoli panetti e poneteli a lievitare su una spianatoia infarinata e coperti. Fate lievitare ancora un'ora.

Allargate i panetti e conditeli con il formaggio tagliato a cubetti, un'idea di salsa condita con sale, pepe, olio extra vergine d'oliva, origano e un pizzico di zucchero e pezzettini di prosciutto. Passate le dita bagnate d'acqua sul bordo del cerchio di pasta, richiudete il cerchio formando una mezzaluna, sigillate i bordi con i rebbi di una forchetta.

Disponete i calzoni su una teglia foderata da carta forno, spennellateli con l'uovo leggermente sbattuto, distribuite i semi di sesamo ed infornate a 200°C per circa 15-20 minuti .


Cat

giovedì 10 aprile 2008

Crostatine calde di tonno e cipollotti

Sapete bene ormai che adoro ogni tipo di crostatine, sia salate che dolci. Mi piacciono per un sacco di motivi: il fatto stesso di essere cosi piccole le rendono invitanti e golose, puoi farcirle in mille modi e la sorpresa è sempre assicurata.

La pasta sfoglia e la frolla poi mi fanno impazzire, riuscirei a mangiarle anche senza nulla una volta cotte!

E poi sapete anche, che di base, amo la cucina veloce non avendo molto tempo e queste crostatine mi diventano comode da portare al lavoro per il pranzo. E quando le faccio, almeno una mi avanza sempre...cosi nella mia giornata grigia lavorativa ho un pensiero felice quando penso alla mia pausa pranzo..;-)





Ingredienti:

400 gr patate
1 scatoletta da 120 gr di tonno sott'olio
2 cipollotti
70 gr di parmigiano grattuggiato
1 cuiffo di prezzemolo
10 gr di burro
2 rotoli di pasta sfoglia
sale e pepe nero



Pelate le patate, tagliatele a tocchetti e lessatele in acqua fredda salata. Nel frattempo frullate il tonno sgocciolato insieme ai cipollotti e al prezzemolo.
Incorporate al composto le patate scolate e schiacciate con una forchetta, il parmigiano e regolate di sale e pepe.
Srotolate la pasta sfoglia, ricavatevi 6 tondi del diametro di 15 cm e foderatevi altrettanti stampi un pochino più piccoli ben imburrati.
Riempiteli con il composto al tonno, fate risvoltare leggermente la pasta e formate delle listarelle con la pasta avanzata da posare sulla superficie di ogni crostatina.
Cuocete in forno preriscaldato a 200° per 15-20 minuti.
(Volendo potete aggiungere alla farcia 1 peperone giallo bollito e ridotto a dadini).
Giù

martedì 8 aprile 2008

Foca Pride 2008

Grazie a Mirtilla, Saretta e Eleonora per averci dato delle foche!




Belle amiche che siete!! Questa è stata la nostra espressione quando siamo state informate del premio:



E adesso iniziamo con la nostra vendetta... ehm con la nostra assegnazione del premio :))


Anicestallato: foca dolcissima:




Alex & Mari e Mariluna: foche oltreconfine, per uno sguardo fuori dall'Italia:





Aiuolik e la sua trattoria: Aioulik e Uncle Pigor e Zia Shagy vi riconoscete in questa trattoria vista mare?:



Geillis: Foca vigile, sempre pronta a portare sul blog dei reportage fantastici:



Mirtilla: Foca simpatica e giocherellona:




Imma: foca buongustaia, tanto più che adesso è sempre ai fornelli:




Isabella: foca divertente, i suoi racconti provocano euforia contagiosa:




lunedì 7 aprile 2008

Spezzatino di tacchino in agrodolce



Sono naturalmente attratta da tutte le "cucine" strane, dalla giapponese, alla cinese, alla mongola, alla turca, alla marocchine, all'indiana, ecc.... Se mi si propone di uscire a cena per provare qualche locale nuovo ed etnico, io sono subito pronta e felice come una pasquetta!!! ...quasi scodinzolo!

E l'agrodolce è uno di quegli abbinamenti che amo particolarmente e che mi piace sperimentare. E cosi, dopo il pollo sfilacciato e le cipolline in agrodolce questo è il terzo esperimento che ho fatto e che approvo assolutamente! (con una promessa...vedrò di rifare al più presto per il blog anche gli altri due piatti!)

Ingredienti:

700 gr di fesa di tacchino a tocchetti

2 cucchiai di fecola di patate

100 gr di ananas fresco

1 cipolla

3 pomodori ramati

1/2 peperone

3 cucchiai di ketchup

4 cucchiai di aceto di mele

3 cucchiai di zucchero

olio e.v.o.

sale, pepe



Passate la carne nella fecola e rosolatela in 4 cucchiai di olio. Nel frattempo sbucciate i pomodori e riduceteli a dadini.

Taglate il peperone e l'ananas a tocchetti e la cipolla a fiammifero.

In una casseruola a parte fate stufare la cipolla in 3 cucchiai d'olio, quindi bagnate con l'aceto e cospargete di zucchero.

Aggiungete il ketchup, il peperone e l'ananas. Dopo 2 minuti, unite la carne, regolate di sale e pepe e cuocete ancora 5 minuti, allungando se necessario con poca acqua bollente.

Giù

venerdì 4 aprile 2008

Plumcake nero nero con sorriso bianco (facoltativo)



Beautiful that way
(per ascoltare la splendida voce di Noa, clicca qui)

Smile, without a reason why
Love, as if you were a child
Smile, no matter what they tell you
Don’t listen to a word they say
'Cause life is beautiful that way

Tears, a tidal-wave of tears
Light that slowly disappears
Wait, before you close the curtain
There’s still another game to play
And life is beautiful that way

Here, in his eyes forever more
I will always be as close as you remember from before.

Now, that you're out there on your own
Remember, what is real and what we dream is love alone.

Keep the laughter in your eyes
Soon, your long awaited prize
We’ll forget about our sorrow
And think about a brighter day
'Cause life is beautiful that way


Ingredienti

180 gr di farina
3 uova
170 gr di zucchero
150 gr di burro
5 cl di latte
2 cucchiai di cacao amaro in polvere
100 gr di cioccolato fondente
1/2 bustina di lievito per dolci
1/2 cucchiaino di bicarbonato
1 pizzico di sale
Per il sorriso (facoltativo): una tavoletta di cioccolato bianco


Preparazione

Sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente con il burro.

In una terrina, sbattere con le fruste elettriche le uova con lo zucchero, finché il composto diventa molto chiaro e avrà raddoppiato il volume. Quindi, aggiungete poco per volta la farina setacciata, il sale, il composto di burro e cioccolato fuso. Mescolate bene. Aggiungete poi il cacao in polvere e il latte. Per finire, incorporate il lievito e il bicarbonato. Mescolate bene.

Imburrate e infarinate uno stampo da plumcake. Versato l'impasto nello stampo.

Prendere una barretta di cioccolato bianco lunga all'incirca come lo stampo e larga 2/3 dello stampo. Premetela all'interno del composto. (A me piace anche la versione senza "sorriso", poiché il gusto del cioccolato bianco non si sente molto nel risultato finale).

Infornare a 180° per 40 minuti.

Lasciare raffreddare prima di sformare.

In casa hanno gradito:


Cat

mercoledì 2 aprile 2008

Carciofo ciccione

Come prima cosa vogliamo ringraziarvi per l'affetto dimostrato con il "pesce d'aprile", che da bimbe dispettosette vi abbiamo giocato....hihihi
Purtroppo nemmeno cosi siamo riuscite ad avere i 50 messaggi tanto agognati...va beh, pazienza speriamo di riuscire a raggiungerli per il prossimo pesce!!!
Ma noi siamo fiere già del risultato raggiunto in realtà, perchè la nascita del blog ci ha permesso di conoscere un sacco di persone stupende in giro per il mondo! Siamo felici di questa cosa, soprattutto se pensiamo a quando abbiamo iniziato a quanto eravamo titubanti e impaurite. Mai avremmo pensato di instaurare una ragnatela cosi solida di amicizie!!!
Grazie a tutti!!!
Giù e Cat





Quest'anno io e Cat ci siamo superate: nonostante la nostra poca familiarità coi carciofi siamo riuscite a cucinarli in mille modi.

Per quanto mi riguarda sono passata dalla "soggezione" da carciofo nei banchi del supermercato all'aggressione totale della serie "non mi fai più paura, mò ti frego"! (ma da codarda, se solo avessero avuto la possibilità di emettere un qualsiasi gemito, li avrei gettati di corsa nuovamente sul bancone!)

E cosi, dopo averli "sformati", "sfogliati" , associati alle seppie e come farcitura nel polpettone questa volta li ho lasciati interi ma ben farciti con lo speck!


Ingredienti:
4 carciofi medi
30 gr di speck a dadini o pancetta affumicata
30 gr di taleggio a dadini
3 cucchiai di latte
1 uovo e 1 tuorlo

3 cucchiai di panna fresca
scalogno q.b.
1 cucchiaio di grana grattuggiato
olio e.v.o.
sale e pepe


Privare i carciofi del gambo e delle foglie esterne più dure fino ad arrivare al cuore tenero. Tagliate via le punte. Aprite delicatamente le foglie e con la punta delle forbici togliete il fieno. Cuoceteli a vapore, a testa in giù, per 20 minuti, in modo che restino un poco al dente.

Tritate lo scalogno e fatelo appassire con l'olio, aggiungete lo speck a dadini e lasciatelo rosolare per un paio di minuti mescolando. Lavorate in una ciotola l'uovo e il tuorlo con il latte e la panna, un pizzico di sale e pepe e grana, battendo con una forchetta.

Disponete i carciofi in una pirofila unta con l'olio o il burro, farciteli coi dadini di speck e il taleggio e riempiteli con il composta di uova.

Fate cuocere in forno caldo a 170° per circa 20 minuti.

Giù

martedì 1 aprile 2008

Si chiude.

Carissimi amici,

il nostro blog è arrivato al capolinea. E' stata un'esperienza fantastica, ma non siamo riuscite a raggiungere gli obiettivi che c'eravamo prefissate quando abbiamo aperto questo spazio tutto nostro. Cat si era ripromessa di perdere 5 chili, e non c'è riuscita. Giu' aveva promesso che avrebbe fotografato tutti i lunchbox che si porta al lavoro. Non ci siamo riuscite, ahimè. Non ha più senso continuare. E inoltre c'eravamo prefissate di raggiungere i 50 commenti per almeno un post entro i sei mesi dall'apertura del blog. Anche qui abbiamo fallito.

Grazie a tutti quelli che ci hanno seguito.

Non vi dimenticheremo mai,

Giu&Cat


Iraccontidiafrodita

Torta di carote

Ingredienti per una teglia da 22 cm 80 g di burro fuso lasciato raffreddare 80 g di mandorle tritate con un cucchiaio di zucch...