martedì 28 ottobre 2008

Salone del Gusto e Presìdi Slow Food



I "miei" presìdi:

La roveja è un piccolo legume simile al pisello, dal seme colorato che va dal verde scuro al marrone, grigio. Nei secoli passati era coltivato su tutta la dorsale appenninica umbro-marchigiana, in particolare sui Monti Sibillini, dove i campi si trovavano anche a quote elevate: la roveja è resistente anche alle basse temperature, si coltiva in primavera-estate e non ha bisogno di molta acqua. Cresce anche in forma spontanea, lungo le scarpate e nei prati, ma nei secoli passati era protagonista dell'alimentazione dei pastori e contadini dei Sibillini con altri legumi poveri quali lenticchie, cicerchie, fave. [...] Oggi è stata pressochè abbandonata ovunque e resistono solo pochi agricoltori nella val Nerina, in particolare a Cascia dove, in una località chiamata Preci, c'è una fonte detta dei rovegliari. In questa vallata la roveja si semina a marzo a un'altitudine che va dai 600 ai 1200 metri e si raccoglie tra la fine di luglio e l'inizio di agosto.
Il Presidio
Come per la produzione di lenticchie a quote elevate e in aree impervie, anche nel caso della roveja la raccolta è molto faticosa e difficoltosa: gli steli sono lunghi, superano abbondantemente il metro di altezza, e sono facili all'allettamento, rendendo così quasi impossibile l'impiego della mietitrebbia meccanica. [...] Occorre lavorare chinati e ovviamente ci vuole molto tempo. Questo ha scoraggiato la coltivazione della roveja e anche l'abbondono degli antichi legumi minori ha contribuito a far sì che quasi nessuno oggi conosca più questo piccolo ma gustoso pisello, dal sapore che ricorda vagamente la fava. Il Presidio coinvolge quattro piccoli produttori di Civita di Cascia che hanno recuperato il seme antico e si propone di diffondere la conoscenza di questo legume e coinvolgere altri coltivatori che al momento producono solo per autoconsumo.
Tratto da qui. Qui trovate qualche ricetta.



A poco più di 100 km dal Golfo del Messico, la foresta calda e umida della Chinantla - una delle sedici regioni in cui è diviso lo stato di Oaxaca - offre le condizioni ideali per la coltivazione della vaniglia. [...]La Chinantla è l'unica regione del mondo in cui si possa trovare la vaniglia in forma selvatica ed è la zona della sua maggiore diversità genetica [...]
Il PresidioIl Presidio è partito da Rancho Grande, una comunità di circa 200 persone guidata dall'agronomo Raúl Manuel Antonio che, grazie a un'organizzazione straordinariamente efficiente e alla capacità di puntare su produzioni agricole di qualità (caffè e vaniglia in particolare), ha ricevuto, nel 2000, il Premio Slow Food per la Biodiversità. Per leggere l'intero articolo, cliccate qui.


Le difficoltà colturali e i costi di produzione dovuti prevalentemente alla manodopera per la raccolta hanno determinato un fortissimo calo di attenzione per la coltura del cappero. Non esiste alcuna seria possibilità di meccanizzazione delle operazioni di raccolta che vengono ancora oggi effettuate manualmente, e risultano molto faticose per la particolare conformazione della pianta.La rusticità della specie, la sua diffusione frequente ma non razionale, la rarità di specifici impianti, fa sì che il prodotto, pur essendo molto apprezzato dal punto di vista qualitativo, corra seri rischi di abbandono. Solo un’attività di promozione e di collaborazione con tutti i produttori, spesso legati a poche piante in condizione promiscua, sembra essere in grado di rivitalizzare un prodotto che per tradizione colturale, paesaggio isolano e cultura contadina esprime al meglio i connotati di questo straordinario territorio.
Area di produzione
Isola di Salina (provincia di Messina)
Prossimamente: Pasta 'i cappari i pummamuredda


La forma è quella di una pagnotta rotonda, che in siciliano si chiama vastedda, la crosta è dura e color caffè (cosparsa di semi di sesamo), la pasta è morbida e giallo grano. Celebre in tutta la Sicilia, il pane di Castelvetrano è diventato negli anni sempre più raro e ha rischiato addirittura di scomparire per la sua particolarità di essere cotto esclusivamente nei forni a legna e di essere prodotto con grani siciliani macinato a pietra.
Il suo colore deriva dalla materia prima. Si impasta miscelando due farine, quella di grano duro siciliano e quella ricavata da un’antica popolazione di frumento locale, la tumminìa, entrambi integrali e moliti con macine a pietra naturali. Ed è proprio grazie alla rarissima tumminìa che il pane di Castelvetrano diventa nero e straordinariamente dolce e gustoso, con profumi intensi e un particolare aroma di tostato. Gli altri ingredienti sono acqua, sale e lievito naturale (lu criscenti, la madre). Prima della cottura l’impasto deve lievitare a lungo.
Ogni fornaio ha un vecchio magazzino ben areato dove far seccare la potatura degli olivi. Le fronde servono per alimentare i forni di pietra. Il fuoco – vivace e brillante – arroventa le pareti e la temperatura, nel punto più alto, raggiunge i 300°C. A fiamme spente si ripulisce accuratamente il forno con una scopa di palma nana (curina) dal manico molto lungo e si inforna il pane, che cuoce lentamente e senza fuoco diretto via via che la temperatura decresce. Quando il forno si è raffreddato, il pane è cotto.
[...] Quando è fresco ha note tostate nettissime al naso, quasi di malto e di mandorla tostata, che si uniscono al leggero sentore aromatico del legno di olivo al cui fuoco viene cotto.
Per maggiori informazioni cliccate qui e qui.



Soltanto qualche contadino di Serra de’ Conti ha continuato a coltivare nell’orto di casa la minuta e saporita varietà marchigiana, salvandola dall’estinzione definitiva. Pochi anni fa questo antichissimo legume era quasi scomparso [...] Lo ha salvato un gruppo di giovani agricoltori riuniti ne “La bona usanza”, un’associazione di Serra de’ Conti.
Area di produzione
Comune di Serra de’ Conti (provincia di Ancona).

Qui trovate un ricettario. Prossimamente: Zuppa di cicerchia, Spaghetti di farro con cicerchia e Purea di cicerchia...

Per ulteriori informazioni, rimando al sito ufficiale dei Presìdi Slow Food
Cat

11 commenti:

  1. quante cose meravigliose...sono curiosissima di trovare questa roveja...mentre la cicerchia è già in dispensa....grazie per le notizie meravigliose! un bacio

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  2. quanti prodotti e notizie interessanti! vogliamo proprio vedere come li utilizzerai!!
    un bacio

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  3. Mamma che acquisti fantastici!
    Bisogna proprio riconoscere che l'ambito culinario è sconfinato e terribilmente affasciante.Grazie delle preziose informazioni!
    Bacioni
    saretta

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  4. Cat, meraviglioso ed informativo post post-Salone (scusa il gioco di parole!) Aspetto allora la ricetta della pasta con i capperi ... visto che ho proprio una confezione di capperi di Salina portati dall'Italia :-))

    Un abbraccio
    Alex

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  5. bellissimi questo prodotti!!io conosco bene la cicerchia perchè è delle mie parti;)

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  6. conosco benissimo la roveja! m'hai fatto ricordare che ce l'ho in dispenza in attesa delle dovute attenzioni :D
    bel post, complimenti!

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  7. Mio Dio quante belle cose !! le stecche di vaniglia me le magnerei cosi !!! Ciao !!

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  8. Ecco un'altra vista del salone del gusto! Grazie per queste meraviglie!

    Ciaooo,
    Aiuolik

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  9. Che splendidi prodotti...magari è stupido ma quando utilizzo questi presidi mi sembra di avvicinarmi a un mondo antico che dobbiamo assolutamente proteggere
    Un bacio grande
    Fra

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  10. Per Lo: Ne avevo sentito parlare (della roveja) in una puntata di Caterpillar (Radio 2) e mi ha incuriosito tantissimo. Io l'ho assaggiata in fiera, è buona, ha un gusto tra la lenticchia e il pisello.

    Per Manu e Silvia: Al momento ho utilizzato solo i capperi e il pane. Slurp!

    Per Saretta: Davvero sconfinato! Soprattutto nei prodotti più genuini!

    Per Alex: La farò prossimamente, è una pasta semplicissima, ma con gli ingredienti giusti...

    Per Pamy: Allora dovrai consigliarmi qualche ricetta, please!

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  11. Per salsadisapa: Davvero? Allora devi assolutamente darmi qualche consiglio su come utilizzarla! Ne sarei felicissima!

    Per FairySkull: Quando ho tolto le stecche di vaniglia dalla bustina, in casa si è diffuso un profumo indescrivibile!

    Per Aiuolik: Purtroppo, però, niente foto "live"!

    Per Fra: La penso esattamente come te!

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