
Tre cose mi affascinavano, in particolar modo, di casa mia. L'album con le foto del matrimonio dei miei genitori, con quella piccola cornice sulla copertina che ogni volta perdeva il vetro. Poi c'era un cassetto del comò dove mia mamma riponeva tutte quelle cose che rientrano nella categoria le-appoggio-un-attimo-qui-e-poi-le-sistemo, ma che non avendo una loro precisa collocazione e utilità sono tutt'oggi in quel cassetto. Fiorellini per chiudere i sacchetti dei confetti, bigiotteria rotta, accessori non utilizzati dei set da manicure, sacchettini di poutpourri senza profumo.
E, infine, il libro dell'Artusi. Mi divertivo a guardare i ritagli di giornale che mia mamma attaccava con lo scotch tra le pagine di quella piccola enciclodedia di ricette, stando attenta a rispettare l'ordine alfabetico e avendo cura di aggiornare l'indice in fondo al libro con delle annotazioni a biro. Mi piaceva, poi, aprire il libro a caso, come si fa con certi libri di oracoli, per fantasticare su ipotetici menù.
Ingredienti
270 g di farina 00
115 g di zucchero a velo
90 g di burro
45 g di lardo (io l'ho sostituito con altrettanto burro)
4 rossi d'uovo
Odore di scorza d'arancio
Preparazione
"Se volete tirar la pasta frolla senza impazzamento, lo zucchero pestatelo finissimo e mescolatelo alla farina; e il burro se è sodo, rendetelo pastoso lavorandolo prima, con una mano bagnata, sulla spianatoia. ...
Fate di tutto un pastone maneggiandolo il meno possibile, ché altrimenti vi si brucia, come dicono i cuochi: perchiò, per intriderla, meglio è il servirsi da principio della lama di un coltello. Se vi tornasse comodo fate pure un giorno avanti questa pasta, la quale cruda non soffre, e cotta migliora col tempo perché frolla sempre di più.
Nel servirvene per pasticci, crostate, torte, ecc, assottigliatela da prima col matterello liscio e dopo, per più bellezza, lavorate con quello rigato la parte che deve stare di sopra, dorandola col rosso d'uovo.
Se vi servite dello zucchero a velo la tirerete meglio. Per lavorarla meno, se in ultimo restano dei pastelli, uniteli insieme con un gocciolo di vino bianco o di marsala, il quale serve anche a rendere la pasta più frolla."
Cat