mercoledì 31 ottobre 2007

Per la festa di Ognissanti: gattò di Santa Chiara (anche Club Sale&Pepe)


La luce che filtra dalle finestre della scuola elementare del mio paese in questo periodo è stranamente arancione. Zucche di carta dai ghigni poco rassicuranti annunciano l'arrivo di un nuovo Halloween. Eppure se da bambina mi avessero chiesto se conoscevo Halloween avrei sicuramente risposto sgranando gli occhi: "Allò che?". E, sinceramente, la mia risposta oggi non sarebbe tanto diversa... Certo se sapessi che vestendomi da zombi di cartaigienica potrei sperare di ricevere gli splendidi dolcetti che ho visto oggi sulle pagine di altri foodblogger (come le fave una-tira-l'altra triestine di tuki o i muffin di Imma), forse potrei anche convertirmi a questa festa... :)
Ad ogni modo, siccome domani è la festa di Ognissanti, ho pensato ad una ricettina per l'occasione... il gattò di Santa Chiara, appunto.
Gateau per me fa rima con patate (non proprio una rima baciata...), mentre questo gattò fa rima con focaccia. Sì, perché questo piatto della tradizione napoletana assomiglia più ad una morbidissima focaccia che ad uno sformato di patate.
Qui di seguito la ricetta presa dal numero di novembre di Sale&Pepe, ricetta che ho inviato anche a Tulip per il Club Sale&Pepe.


Ingredienti per 4-6 persone (più 4 che 6!)
125 gr di patata
250 gr di farina
125 gr di mozzarella
100 gr di prosciutto cotto a fette
2 uova
20 gr di lievito di birra
50 gr di burro (la ricetta originale prevede 50 gr di strutto)
un cucchiaino di zucchero
olio
sale

Preparazione
Sciogliere il lievito sbriciolato con lo zucchero in mezzo dl di acqua tiepida. Aggiungere 100-110 gr di farina (la ricetta originale prevede 4 cucchiai) e impastare. Unire un pizzico di sale e continuare a lavorare il panetto. Coprirlo con un foglio di pelliccola o con uno strofinaccio e lasciare lievitare in un luogo tiepido per 45 minuti.

Lavare la patata e metterla in una pentola con acqua fredda. Cuocerla per 40 minuti, calcolati dal momento dell'ebollizione. Scolarla, pelarla e passarla allo schiacciapatate.

Tagliare la mozzarella a dadina e il prosciutto a striscioline.

Disporre la farina rimasta a fontana e mettere al centro la patata schiacciata, il burro (o lo strutto), le uova e il panetto lievitato. Impastare per almeno 5 minuti.

Aggiungere il prosciutto e la mozzarella e lavorare ancora.

Rivestire uno stampo da 22 cm (io ne ho usato uno da 24 cm a cerniera) con la carna da forno. Versare l'impasto preparato e coprirlo con un foglio di pellicola leggermente oliato.

Lasciare lievitare per un'ora.

Togliere la pellicola e cuocere il gattò nel forno caldo a 180° per 40 minuti.
Servire tiepido.





Io l'ho servito come antipasto insieme a dei salumi piacentini e a delle mini quiche di verdure. La birra nella foto è una Panil Barriqueè, birra scura a tripla fermentazione.
Cat

5 commenti:

  1. In Sardegna gattò fa rima con mandorle :-) Mi avevano parlato del gattò napoletano ma non l'ho mai assaggiato...ora che ho la ricetta potrei :-)

    Ciao,
    Aiuolik

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  2. mm, mi ispira davvero questo gattò!
    Anche per me fa rima con patate!!
    Ciao !

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  3. Per Aiuolik: mi incuriosisce molto il vostro gattò di mandorle... Perché non pubblichi la ricetta? ;))

    Per Tulip: la foto non rende tanto l'idea perché ho fotografato l'ultima fettina rimasta (che era la più bruttarella!). Comunque ti assicuro che è morbidissimo!

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  4. Per Imma: grazie Imma! Ricordo ancora il buffet che hai preparato per tuo marito!! Splendido! Cat

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